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I 50 anni dell'Apsp Vannetti

Alla cerimonia della struttura roveretana è intervenuto l'assessore Mario Tonina

Si è conclusa con la benedizione del vescovo missionario monsignor Mariano Manzana e di don Marco Saiani la cerimonia per i 50 anni dalla fondazione dell’Apsp Clementino Vannetti di Rovereto. Una celebrazione semplice ma appassionata che ha coinvolto il personale e gli ospiti e alla quale ha portato il suo saluto l’assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione Mario Tonina: "Un traguardo importante – ha affermato – sia per guardare a quanto fatto sin qui, sia per guardare al futuro con ottimismo. Voglio oggi confermare la vicinanza e il sostegno della giunta provinciale: con apposite importanti risorse stanziate lo scorso anno, ma anche nei mesi scorsi in occasione della variazione di bilancio, abbiamo voluto garantire la funzionalità e l’efficienza di queste strutture, permettere nuove assunzioni, riconoscere l’impegno del personale che potrà prendersi cura con ancor maggiore attenzione di tutti gli ospiti. Ringrazio il consiglio di amministrazione per la competenza e la lungimiranza dimostrata, ma il ringraziamento più sentito va a tutto il personale, distintosi in maniera particolare durante la pandemia, che con cura e impegno ogni giorno svolge un lavoro sempre più prezioso”.

Data di pubblicazione:Giovedì, 23 Ottobre 2025

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© Ufficio Stampa - Creative Commons Attributon–ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

Alla cerimonia, condotta dalla vicepresidente Silvia Osvald la sindaca Giulia Robol e l'assessora alla cura e al benessere sociale di Rovereto Arianna Miorandi hanno ricordato come l’Apsp Vannetti sia un luogo conosciuto e riconosciuto da tutta la comunità per merito della competenza professionale e dell'umanità del personale, due qualità rimaste immutate col passare tempo. In seguito, anche attraverso le parole della presidente Daniela Roner, del direttore Andrea Zencher, del consigliere Alessio Less, dell’ex presidente Rita Farinelli e di Erminio Lorenzini è stata ripercorsa la storia della Rsa. Conosciuta dai roveretani come “Casa Rossa”, quella ubicata in via Vannetti è rimasta l'unica struttura a Rovereto fino al 2007 quando è stata aperta la Rsa Kolbe a Borgo Sacco, connotata dal nucleo De.Di.Co riservato a persone con demenze e disturbi del comportamento. Più recentemente, nel 2023 è stata aperta la Rsa Lucia Fontana in piazzale Defrancesco, mentre in via della Terra è attiva Casa Amalia Alberti e nel 2026 aprirà il nuovo studentato. Infine, nei mesi scorsi è stato approvato il progetto di fattibilità della nuova Rsa di via Ronchi. Qui, una volta completati i lavori saranno trasferite tutte le persone attualmente ospitate nella sede storica.

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