Cos'è
Secondo l’OMS si stima che nel mondo oltre 800.000 persone muoiono ogni anno togliendosi la vita (Fonte: Preventing suicide: a global imperative. World Health Organization, 2014) e che ogni decesso sia preceduto da più tentativi di suicidio.
Per quanto riguarda i dati del Trentino, ogni anno si stimano tra i 40 e i 50 casi di suicidio solo nella nostra Provincia, con un andamento crescente a partire dal 2012.
In particolare le fasce più colpite risultano essere quelle dall’adolescenza ai 30 anni, e nella fascia d’età superiore ai 75 anni, con una prevalenza dell’81,8% dei casi per il sesso maschile (Fonte: Report annuale sugli eventi suicidari in Trentino-2018).
Come attesta la letteratura in merito, il suicidio, è determinato da una pluralità di fattori (biologici, culturali e psicosociali) che interagiscono tra loro, è associato alla mancanza di aspettative positive per il futuro e all’incapacità di trovare soluzioni alternative. È necessario sviluppare la consapevolezza che il suicidio è una delle cause di morte che più di ogni altra può essere prevenuta, infatti non è quasi mai una decisione improvvisa ma, solitamente, la conclusione di un vissuto interiore doloroso in cui frequenti sono i dubbi e i ripensamenti.
L’OMS sostiene che i programmi di prevenzione per il suicidio debbano rispecchiare le caratteristiche dei singoli Paesi, tenendo conto delle diverse realtà sociali, culturali e sanitarie.
Partendo dal presupposto che il suicidio è un evento che non può rimanere confinato esclusivamente in una dimensione privata, o sanitaria, ma è un fatto sociale, e che secondo l’OMS i programmi di prevenzione del suicidio devono rispecchiare le caratteristiche dei singoli territori tenendo conto delle diverse realtà sociali, culturali e sanitarie, il progetto di prevenzione per il Trentino propone una campagna diversificata e un lavoro di cooperazione con le realtà territoriali.
Il progetto di prevenzione per il Trentino "Invito alla vita" pone le proprie basi sia in un precedente percorso di studio del fenomeno e della prevenzione a livello internazionale e nazionale, sia nell'esperienza maturata in alcune valli più di dieci anni fa, la quale è stata particolarmente significativa per la nascita e lo sviluppo iniziale del progetto. La campagna è iniziata nel 2008; dopo un primo periodo di sensibilizzazione, informazione e coinvolgimento nell’ambito dell’Azienda sanitaria stessa e verso associazioni, Ordini professionali e gruppi di volontariato che operano nel contesto territoriale, il progetto è stato presentato alla comunità ed è diventato operativo su tutto il territorio. Grazie a un appalto dell’Azienda sanitaria, l’Associazione A.M.A. (www.automutuoaiuto.it) coordina il progetto “Invito alla vita” dal 2016.
Il progetto di prevenzione del suicidio “Invito alla vita” in provincia di Trento si occupa di sensibilizzare e formare a questo tema, e inoltre di sostenere i cittadini in difficoltà e le persone che hanno perso un loro caro per suicidio. Si articola in una strategia d’intervento a vari livelli, con l’intento di potenziare i fattori protettivi e intervenire sui fattori di rischio attraverso un’azione collettiva che possa favorire il rafforzamento del tessuto sociale. Gli obiettivi si identificano nell’aumentare la consapevolezza del fenomeno, nel ridurre lo stigma che rimane uno dei principali problemi nell’attuare degli interventi e nel fornire indicazioni sulle possibilità e modalità di aiuto.
Azioni del progetto "Invito alla vita"
- azione di informazione e coinvolgimento;
- campagna pubblicitaria;
- sensibilizzazione della popolazione;
- attività formativa specifica per i medici di medicina generale e infermieri territoriali;
- linee guida per categorie che hanno responsabilità riguardo alla tematica;
- linea telefonica;
- offerte specifiche per categorie a rischio;
- monitoraggio;
- tavolo di coordinamento.
Azioni della campagna "Invito alla vita" nell’ambito della prevenzione primaria:
- l‘informazione rivolta alla popolazione mira a ridurre lo stigma sociale legato non solo ai comportamenti suicidari, ma alla malattia psichiatrica in generale; l’azione è finalizzata a promuovere una corretta trattazione del disagio, a favorire una cultura di partecipazione e attenzione all’altro e a promuovere un cambiamento dei pregiudizi;
- campagne informative che utilizzino diversi canali, dai social alla diffusione di materiale cartaceo, per segnalare le iniziative di supporto alle persone che vivono situazioni di malessere;
- la formazione degli operatori (sanitari e non) che più spesso vengono a contatto con gruppi di soggetti a rischio. Alcuni programmi educativi sul riconoscimento e la gestione del paziente depresso rivolti al personale sanitario in alcuni paesi hanno già dato ottimi risultati. L’intervento è finalizzato ai sensori (categorie che si ritiene possano facilmente entrare in contatto con persone a rischio, operatori sociali, insegnanti, farmacisti, forze dell’ordine, sacerdoti e altri) affinché siano in grado di riconoscere adeguatamente e affrontare possibili situazioni di crisi. L’obiettivo è quello di incrementare le nozioni inerenti il fenomeno (epidemiologia, fattori protettivi, fattori di rischio), i segnali di allarme, migliorare le capacità relazionali, la conoscenza dei servizi specialistici operanti sul territorio.
- la formazione dei giornalisti e il costante collegamento con i mezzi di comunicazione perché forniscano un’informazione attenta e siano in grado di fare una corretta trattazione del fenomeno e delle possibili linee di comportamento.
Azioni della campagna "Invito alla vita" nell’ambito della prevenzione secondaria:
le azioni del progetto sono indirizzate alle persone che manifestano qualche forma di sofferenza, in particolar modo a persone sole, con problematiche di depressione, ansia, attacchi di panico o con patologie psichiatriche.
In questo ambito il progetto gestisce e promuove:
- una linea telefonica (helpline) disponibile dalle 7 del mattino all’una di notte (800 061 650). L’istituzione di una linea telefonica, come attestano le varie esperienze internazionali e nazionali, si dimostra ampiamente efficace nell’aiuto delle persone in crisi.
Per chi sta vivendo un momento di difficoltà è operativo un numero verde gestito da volontari adeguatamente formati e seguiti che forniscono ascolto, supporto e se necessario, accompagnamento ai servizi specialistici e/o ad altre risorse territoriali.
La formazione dei volontari ha previsto e prevede, prima di accedere al servizio, un corso inerente la comunicazione nella relazione d’aiuto, degli incontri in cui è definito il ruolo dei volontari, gli obiettivi della linea telefonica, possibilità/modalità di intervento e a richiesta, dei colloqui individuali, incontri periodici di supervisione. - gruppi di auto mutuo aiuto dedicati a persone particolarmente a rischio (gruppi A.M.A. per depressione, ansia, separazioni...)
- opera attraverso un costante lavoro di rete, con i servizi sociali e sanitari locali.
Azioni della campagna "Invito alla vita" nell’ambito della prevenzione terziaria:
- Sempre in un’ottica preventiva, poiché essere stati vicini a una persona che si è suicidata costituisce un importante fattore di rischio per il suicidio, gli operatori dell’associazione A.M.A. garantiscono dei colloqui di sostegno per persone in lutto, sia come orientamento al gruppo di auto aiuto, sia come supporto individuale.
- I gruppi di auto mutuo aiuto per persone sopravvissute (familiari, colleghi e amici di chi ha attuato una condotta suicidaria e persone che hanno tentato il suicidio) hanno lo scopo di fornire ascolto e sostegno per affrontare un lutto così traumatico e difficile da elaborare personalmente, perché connotato da forti sensi di colpa, rabbia e sentimenti di vergogna e socialmente aggravato dallo stigma che tuttora permane verso questo fenomeno.
È prevista, inoltre, l’attivazione di alcuni gruppi specifici per chi attraversa l’esperienza di un utente suicida durante l’attività lavorativa. - Monitoraggio epidemiologico
Il monitoraggio regolare dei tentati suicidi e dei suicidi è fondamentale per individuare tempestivamente la tendenza al comportamento suicida e per identificare i gruppi ad alto rischio. L’attività di monitoraggio dei tentativi di suicidio sul territorio è svolta grazie alla compilazione regolare di una specifica scheda di rilevazione degli atti auto lesivi e dei tentativi di suicidio da parte degli psichiatri operanti negli ospedali provinciali.
La collaborazione con il Servizio epidemiologico dell’APSS permette inoltre di effettuare un report periodico dei fenomeni suicidari in Trentino con lo scopo di inquadrare il fenomeno quantitativamente e qualitativamente.
Tavolo di coordinamento
Il coordinamento del progetto di prevenzione "Invito alla vita" a livello provinciale richiede un lavoro in rete di costante riformulazione delle iniziative e degli interventi attuati, ottenuto sia a livello sanitario in un gruppo di lavoro includente tutta l’Area salute mentale, sia in un tavolo di coordinamento provinciale, aperto a tutte le realtà coinvolte e sensibili alla tematica, con l’obiettivo di stimolare un lavoro di cooperazione che favorisca un’incisiva azione sul territorio.
Enti che fanno parte del Tavolo di coordinamento provinciale:
A.P.S.S. (Area salute mentale)
A.P.S.S. (Servizio epidemiologia clinica e valutativa)
Medici di medicina generale
Ordini professionali psicologi e farmacisti
Ordine dei Giornalisti
Rete ELGBT
Commissariato del Governo
Consorzio dei Comuni
Università degli Studi di Trento
P.A.T. Dipartimento conoscenza
P.A.T. Servizio politiche sociali
Arcidiocesi di Trento
Associazione psicologi per i popoli
Volontari della linea telefonica
Operatori associazione A.M.A.
A.L.F.I.D. Associazione laica famiglie in difficoltà
A.T.A.S. Associazione trentina accoglienza stranieri
Cooperativa sociale progetto 92
Enti che fanno parte del Tavolo operativo dell’area di salute mentale:
Unità operativa psichiatria - ambito territoriale centro nord
Unità operativa psichiatria - ambito territoriale ovest
Unità operativa psichiatria - ambito territoriale sud Alto Garda Ledro Giuducarie e Rendena
Unità operativa psichiatria - ambito territoriale Vallagarina
Unità operativa psichiatria - ambito territoriale est
Rappresentanti Area salute mentale
Psicologia clinica
Unità operativa neuropsichiatria infantile
Servizio dipendenze e alcologia
Centro disturbi del comportamento alimentare
Operatori associazione A.M.A.