Cosa fa
La realtà trentina è sempre stata in prima linea nello sviluppo di iniziative di promozione della salute, stante la particolare attenzione posta su questo tema dalla programmazione provinciale che ha valorizzato sia l’attività sviluppata dalle strutture sanitarie, sia l’azione intersettoriale con le altre componenti della società che hanno riflessi sulla salute.
All’inizio del 2001, dopo un lavoro di consultazione durato alcuni mesi con una parte rilevante degli stakeholder aziendali, il direttore generale dell'APSS ha adottato il proprio Programma di sviluppo strategico aziendale, centrato su tre linee di sviluppo: promozione della salute, miglioramento continuo della qualità e aziendalizzazione.
Il Programma enfatizza il ruolo unificante che deve avere la gestione aziendale e indica nella qualità e nella promozione della salute i due principali obiettivi non tanto delle singole iniziative, ma piuttosto dell’intera organizzazione. Tale Programma si è inserito nelle programmazione sanitaria provinciale, in un tessuto già esistente di attività di promozione della salute svolte negli ospedali trentini.
Alcune attività di promozione della salute sono state realizzate sulla base di appositi progetti HPH aziendali:
- progetto “ospedali senza fumo” (divieto di fumo in tutte le strutture aziendali assistenziali e amministrative, counselling antifumo, iniziative per aiutare il personale a smettere di fumare, integrazione con le numerose iniziative contro il fumo realizzate a livello territoriale);
- progetto di individuazione precoce in ospedale e counselling delle persone con problemi alcoolcorrelati (referente alcoologico in reparto, produzione di materiale informativo, collegamento con i percorsi assistenziali territoriali);
- progetto ospedale sicuro (nell’ambito della complessiva azione aziendale per la sicurezza sul lavoro: nuovo documento di valutazione dei rischi, formazione, investimenti, dispositivi di protezione individuale, gruppi tecnici per rischi specifici quali gas anestetici, antiblastici, movimentazione carichi, biologico, radiazioni, esposizione a VDT);
- progetto ospedale senza dolore.
Altre attività hanno, invece, carattere locale e sono limitate ad alcuni ospedali; vengono di seguito riportati alcuni esempi:
- percorsi assistenziali integrati tra ospedale e territorio (scompenso cardiaco, diabete, ipertensione, paziente in trattamento anticoagulante orale, assistenza domiciliare post partum);
- percorsi educativo-terapeutici (i pazienti della Medicina fisica, diabete, dietetica);
- banca del latte materno;
- qualità dell'alimentazione dei degenti;
- miglioramento dell’informazione e della segnaletica;
- assistenza ai pazienti in ventiloterapia domiciliare.